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ORTODONZIA

L’ortodonzia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa dello studio, dello sviluppo e della crescita delle basi ossee e dei denti, dalla nascita alla maturità, contribuendo al miglioramento della posizione dei denti, della masticazione, della respirazione e dell’estetica.
Comprende tutti i procedimenti preventivi, intercettivi e correttivi delle malocclusioni e si serve di dispositivi funzionali o meccanici (detti comunemente apparecchi), al fine di stabilire normali relazioni anatomiche e funzionali dei denti e delle loro basi ossee.
Il risultato è una corretta occlusione (posizionamento dei denti ) ed un soddisfacente aspetto estetico (con particolare attenzione all’allineamento).

Un esempio: affollamento dentale da terzo molare

L'APPARECCHIO PER I DENTI È UTILE ANCHE GLI ADULTI

Il principale luogo comune da sfatare è che ne possano beneficiare solo i pazienti in tenera età o in crescital’ortodonzia non è solo per bambini! Se è vero che nei piccoli si può guidare la crescita del mascellare superiore ed inferiore , agendo  sullo sviluppo del loro lineamento facciale, ciò non esclude che anche negli adulti si possano ottenere risultati eclatanti, agendo sulla posizione dei denti e, parzialmente, dell’osso alveolare che li ospita.

Oltretutto la moderna ortodonzia ha ridotto l’impatto psicologico dell’apparecchio ai denti riducendone la visibilità, oggi disponiamo di :

  • apparecchi mobili
  • apparecchi fissi dello stesso colore dei denti
  • apparecchi fissi montati sul versante interno dei denti (ortodonzia linguale)
  • apparecchi costituiti da mascherine trasparenti ( invisalign) intercambiabili, del tutto invisibili.

L’ortodontista talvolta collabora con il chirurgo maxillo-facciale per creare i presupposti di pesanti spostamenti chirurgici delle ossa mascellari, come quelli che si rendono necessari in caso di gravi scompensi nella posizione di queste ossa. Si parla in questo caso di ortodonzia prechirurgica o postchirurgica.

LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI SULLA ORTODONZIA

Sarebbe buona norma, qualunque dubbio sorgesse rispetto alla salute orale di un piccolo in crescita, rivolgersi ad un pedodontista, il “dentista dei bambini”. Tuttavia, ci sono alcuni “campanelli di allarme” che danno ai genitori la certezza che qualcosa non va, ed è bene che non vengano trascurati:

  • il dolore, per quanto di breve durata, evocato dalla masticazione o dal contatto con cibi e bevande calde, fredde, dolci o salate.
  • Il gonfiore, localizzato sul versante delle gengive che guarda la guancia o il palato (o la lingua nei denti inferiori).

  • l’improvviso cambiamento di colore di un dente o la perdita da parte di questo di frammenti.
  • un’anomala “chiusura” dei denti superiori e inferiori, con zone anteriori in cui questi non si toccano e la lingua si infila a colmare i vuoti.
  • un aspetto del viso decisamente “allungato”, associato ad unarespirazione a bocca aperta, a voce nasale e russamento notturno.
  • l’affollamento o la sovrapposizione di alcuni denti o, viceversa, l’eccessiva distanza fra di essi, soprattutto a livello degli incisivi centrali superiori (spesso è presente un frenulo labiale molto robusto e corto e, facendo stirare il labbro superiore verso il basso, la punta del naso si piega anch’essa).
  • l’assenza o il ritardo nell’eruzione di alcuni denti.

Ricordiamo a tal proposito che l’eruzione dei denti da latte (che sono 20: 8 incisivi, 4 canini, 8 molaretti) inizia intorno al 6° mese con gli incisivi centrali inferiori e si completa intorno al 30° coi secondi molaretti; invece l’eruzione dei permanenti inizia intorno al 6° anno con gli incisivi centrali superiori e i primi molari superiori e si completa molto dopo, con l’eruzione dei dei secondi molari, raggiungendo una fase critica per la futura occlusione quando erompono i premolari, dai 9 anni in su.

L’allergia all’anestesia del dentista o a uno dei suoi componenti è una preoccupazione frequente nei genitori i cui figli devono sottoporsi per la prima volta a cure dentarie. Le reazioni avverse ai moderni anestetici locali sono molto rare. Tuttavia, nel caso in cui ci sia familiarità per le allergie, dovrai far preventivamente effettuare a tuo figlio, presso un centro specializzato o presso il reparto di allergologia in ospedale, una batteria di test allergometrici nei confronti dei principali anestetici (mepivacaina, lidocaina, articaina) utilizzati dal dentista. Nella maggior parte dei casi, previa autorizzazione dei genitori, il dentista potrà comunque effettuare il primo intervento in anestesia, poiché le reazioni avverse agli anestetici locali sono ritardate, si presentano cioè alla seconda iniezione. Qualora i test dovessero rivelare un’allergia agli anestetici, sarà l’allergologo a consigliarti quali farmaci far assumere a tuo figlio prima della seduta odontoiatrica in cui si sottoporrà all’anestesia. L’allergia all’anestesia del dentista è comunque rara.

Occorre anche ricordare che, nella stragrande maggioranza dei casi, i sintomi che si registrano in caso di allergia si limitano a rash cutanei di modesta entità e che, qualora la reazione fosse invece significativa (edema e shock), nella dotazione standard di medicinali dello studio ci sono sempre gli antistaminici e i cortisonici da somministrare in questi casi.

Nella stragrande maggioranza dei casi, sì. Le carie nei bambini hanno due tendenze molto pericolose: la prima è divenire subito penetranti, creando dolore, in seguito necrosi del dente (che smette di fare male) e infezione dell’osso di sostegno e della gemma del dente permanente sottostante. La seconda è interessare, consumandole, le superfici interprossimali dei molaretti (lo spazio fra dente e dente), che in questo modo si addossano l’uno all’altro e non mantengono come dovrebbero il giusto spazio per l’eruzione dei premolari permanenti (leeway space), essenziale per un corretto rapporto fra l’arcata superiore e quella inferiore.

La prima visita ortodontica deve essere effettuata fra i 3 e i 6 anni, se ti sembra che tuo figlio stia sviluppando un sorriso palesemente disarmonico o se uno o entrambi i genitori sono affetti da malocclusioni piuttosto evidenti. Un paio di anni dopo per assicurarti che la crescita stia avvenendo in maniera corretta.

Sì, in molti casi l’ortodontista potrà proporti una soluzione dei tuoi problemi ortodontici poco o per nulla visibile:

  • apparecchi estetici (con i brackets, ossia le piastrine cementate sui denti, realizzati in materiale ceramico);
  • terapie linguali (l’apparecchio è cementato sulla superficie interna, non visibile, dei denti)
  • mascherine trasparenti da indossare un certo numero di ore al giorno, da oggi disponibili anche per i pazienti in età adolescenziale.

In ogni caso ciascuna tipologia di apparecchio invisibile ti consentirà di allineare i tuoi denti senza crearti il minimo disagio in mezzo agli altri.

Sì, l’ortodonzia anche negli adulti può risolvere problemi di allineamento e malocclusione e la terapia ortodontica può essere iniziata a qualsiasi età.
La differenza principale rispetto ai bambini è che in questi ultimi, non essendo ancora complete la crescita delle basi ossee e la fusione delle suture, si può intervenire guidandole a proprio piacimento e intercettare i problemi prima che si verifichino (ortopedia dento-facciale) mentre, a crescita avvenuta, si può solo modificare la posizione dei denti all’interno delle basi ossee e compensare così l’errata posizione di queste.

No, in caso di deficit di spazio contenuti, si può ridurre la larghezza di ciascun dente “limandolo” leggermente sulle superfici interprossimali (stripping),recuperando così i millimetri che servono ad allineare i denti “fuori posto”.

Per questa tecnica oggi esistono delle frese da usare in tecnologia Piezo con spessore di un decimo di millimetro, che non sono per niente aggressive rispettando,di conseguenza la superficie dei denti.